La presenza delle Maestre Pie in B. ha avuto inizio nel 1988 nella Nunziatura Apostolica di Dhaka. Nell’anno successivo le suore iniziarono a prendersi cura dei bambini di strada mentre alcune ragazze bengalesi cattoliche chiesero di essere accolte per verificare la vocazione nella nuova famiglia religiosa italiana. Si formò pure un piccolo gruppo di ragazze, predisposte ai lavori di ricamo che, sotto la guida di Suor Ida Giuccioli, iniziò l’esperienza (che continua tuttora) del Cen tro per produrre ricami richiesti ed apprezzati an che in Italia.
Qualche anno dopo fu acquistato un lotto di terreno in una zona appena aperta all’edificazione e fu costruita una prima casa: Elisabetta Renzi House. In seguito, a 300 metri, è stata costruita ed inaugurata il 27 dicembre 2005 una seconda casa dedicata a Carlotta, la bambina di Coriano prematuramente e tragicamente scomparsa il 9 feb braio 1997 i cui genitori sono stati e sono promoto ri di iniziative vivaci e multiformi per il Bangla desh, affiancando le Maestre Pie.
In queste due case è stato possibile accogliere un numero sempre crescente di bambini degli Slum per l’alfabetizzazione prescolastica (le classi numerose e l’alfabeto assai complesso penalizzavano i bambi ni svantaggiati), con doposcuola regolari e con l’as sunzione dei costi per le divise, le tasse scolastiche ed il materiale occorrente. Nell’ottica educatrice delle Maestre Pie non potevano mancare attività ludiche e di teatro mirate alla socializzazione, alla solidarietà, all’accoglienza dei più deboli, alla valorizzazione delle tradizioni del Paese. I bambini sono tutti di famiglie musulmane che dimostrano stima, apprezzamento ad affezione alle Suore cat toliche, che sempre si astengono da qualsiasi forma di catechesi. E’ linguaggio solamente la propria te stimonianza di dedizione e di amore per i poveri di quel popolo. Oggi nel “Centro Carlotta” è stata co stituita una scuola elementare regolare. Sono pure istituiti corsi di informatica e di inglese per i ragaz zi più grandi che con maggiori competenze possono accedere ad alcuni lavori.
Quattordici sono oggi (2016) le Suore banglade si e 4 le ragazze in formazione: un fermento per animare l’intensa attività missionaria che dal 2011 ha una nuova Casa nel nord, a Rajshahi.
Ci sono pure tanti volontari che offrono un pre zioso aiuto per varie attività: europei ed americani che si trovano per lavoro a Dhaka, italiani che vengono appositamente per brevi periodi. Ma sono i benefattori italiani che sostengono economica mente le opere intraprese, specialmente attraverso l’adozione a distanza di tanti bambini, ragazzi e famiglie. E tengono in attività una ottantina di donne nei Centri di Ricamo apprezzando ed ordinando ricami.